venerdì 16 maggio 2008

PIT-BULL




Avevano chiaramente 'marinato' la scuola, i tre bambini che se ne stavano a sfumacchiare sotto l'arco d'Augusto di Rimini, memore di antiche glorie italiche e di trionfi populisti.
Erano in tre, come i tre briganti, ma invece dei tre somari si portavano appresso un cucciolo.
Passata davanti di fretta, stravolta come sempre quando me ne fuggo a casa-amata casa amate pareti, protettive e dolci!!!!!-,ho inchiodato la bicicletta e sono tornata indietro.
Ad un cucciolo cosi' tenero non si poteva resistere.
-E' vostro?- ho chiesto
-Si',-dice uno, il 'boss', a muso duro- un po' di piercing sulla faccia, un po' di borchie, ma anche un vistoso herpes al labbro superiore, segno evidente di stress.
E si accende la 'esima', suppongo, sigaretta, seguito a muso duro dagli altri,che gli facevano da 'spalla'.
-E' un pitbull, - aggiunge - incrociato con un rotwailer -
E' vistosamente soddisfatto, mentre pronuncia questi vocaboli,so gia', senza che aggiunga altro, che vuol dire:
-gliela facciamo vedere noi, a tutti i luridi, persi,sporchi 'altri', quelli che non sono qui, con noi, adesso.-
In controluce vedo l'ultimo quindicenne che mi ha detto,testuale:'Mio babbo'pende' di la', cioe' sta con i razzisti, non che faccia granche', ma sta da quella parte...'
E giu' deliri, frasi sconnesse, un piccolo manuale di paranoia di provincia.
Torniamo al presunto, dichiarato 'pitbull'.
Lui, invece, il presunto pitbull se la dormiva.
L'ho accarezzato, mi ha socchiuso un occhio, mi adorava languido.
-Ha sempre sonno,ha un mese e mezzo- diceva il bambino-boss-con-borchie-e-sigaretta-
-E' dolcissimo-dicevo mentre li salutavo tutti,convinta tra me e me che il cucciolo fosse si' un meticcio, ma magari di Labrador, o di san Bernardo, etnie canine dedite al bene altrui e non all'attacco feroce ed indiscriminato-
-Buon giorno-mi hanno detto in coro.
Educati, brufolosi, bruttini, ingobbiti,carichi di immondizia nel cervello.
Per fortuna, il cucciolotto era li', a creare sensazioni ,se non idee.