lunedì 2 novembre 2009

LA PESTE SCARLATTA


Esempio di profezia letteraria, quasi difficile da credersi.
Ideale per catalizzare un immaginario adolescenziale che altrimenti vede davanti a se' quotidiane apocalissi senza cantori degni.
Jack London anticipa in questo piccolo libro immagini e temi che saranno ossessioni di cento anni dopo.
In un ipotetico 2013 scoppia sulla terra un morbo letale che ,sposandosi con la inumana ferocia degli uomini ,riduce il globo ad una landa desolata e deserta.
Sessanta anni dopo, un vecchio sopravvissuto. ex-insegnante, racconta ad uno stretto manipolo di piccoli selvaggi adoloscenti,stranamente sopravvissuti anch'essi, come tutto cio' sia accaduto.
Sarebbe una trama banale-la fine del mondo civilizzato ad opera di un temibile morbo,i pochi sopravvissuti,scenari da 'day-after-se non fosse intessuto di guizzi geniali, incredibili epifanie ,rimandi ad uno nostro presente e alle sue pulsioni apocalittiche.
Sono ottanta paginette dense ,visionarie,che colpiscono per la naturalezza della scrittura e per la potenza profetica.

pag.80,ultime righe:

'....il sole basso sventagliava una raffica di raggi rossi da un orizzonte carico di cumuli.E vicino,nella bianca distesa di acque frangiate dalla battima,i leoni marini,mugghiando il lorocanto primordiale,si tiravano a secco sulla nera scogliera per battagliare e amoreggiare.
'Andiamo, nonno,lo incito' Edwin.
E vecchio e giovane,due barbari avvolti nelle pelli,si girarono e costeggiando la strada ferrata si addentrarono nella foresta sule orme delle capre.'