lunedì 18 febbraio 2008

UN AMORE DI CHAT


Si amano in chat, si sognano in Ipod, si lasciano via SMS, si incontrano on line , e si videoriprendono. Poi, quando si trovano vis-a -vis, cioè in carne ed ossa,cominciano i guai.
Tic , smorfie, deglutizioni fozate, tremolii dell'occhio sinistro, balbettii, rigurgiti salivari.
Meglio la fuga.
Cosi', i maschietti diventano apatici e le femminucce robotiche, aggressive e inacidite.
Vecchi amanti?
Macche', parlo dei quindicenni.
L'Italia non ha attivato quel monitoraggio sulla sessualità giovanile che la allieneerebbe-almeno in questo-agli altri paesi.
E fin qui si potrebbe obiettare, all'italiana:-Meglio cosi', almeno lasciamo spazio ad un improvvido, ma passionale fai-da-te italico.
Niente, tutto sbagliato.
La verità è che di educazione sessuale non ne serve mezza, per una ragione semplice:non ce n'è bisogno.
Sessualità giovanile?
Lasciamo stare, questi chattano.
Al massimo si guardano un filmaccio con un bottiglione di birra comperato al market dietro casa.
Intanto, i loro neuroni e le loro sinapsi cerebrali registrano uno tsunami pornografico, sventolamenti di tutti gli accessori, squartamenti anatomici e via dicendo.
Ma cos'è-dice il lobo parietale destro a quello sinistro -un reparto dei RIS o San Valentino?
Schizzati, ecco.
Parlano di qua e sono di la'.Dicono e non sentono.Ridono invece di piangere. Sbagliano tono, registro, note.
Adolescente innamorato cercasi, prego.
Il mondo deve andare avanti.