martedì 15 aprile 2008

OBBLIGO DI CRONACA


E' obbligatorio, per chi ha aperto un blog, quindi si è in qualche modo esposto al mondo, per sua libera scelta,scrivere due righe di commento sulle elezioni politiche del proprio paese? Credo di si'.
Dunque.
Lascio ai professionisti l'utilizzo delle parole girate al caso specifico,mi limito a qualche pensiero.
Primo:c'è qualcosa nell'aria che odora di soporifero. Troppa calma, troppa cautela, quasi una narcosi collettiva. Forse è solo stanchezza.Forse la consapevolezza che i meccanismi reali vanno individuati ,al di la' delle parate elettorali.
-Dove stanno gli incappucciati che premono i bottoni,al di la' del paradosso del berlusconianesimo'?-
Forse un'accresciuta maturità di intenti,meno manichea,piu' pragmatica. Vedremo, siamo in bilico.
Secondo:diciamolo a chiare lettere,gli immigrati non puzzano.
Perche' non me la raccontano giusta, i leghisti che fanno i buoni, i difensori dei poveri e dei diritti di noi che siamo a faticare sul territorio, puliti e belli.
C'è uno spirito xenofobo, razzista e territoriale nello spirito leghista che non solo mi fa paura, ma proprio mi appesta l'aria.
Ecco qua,l'ho detto. Poi, si puo' discutere di federalismo fiscale, di Roma ladrona e via ,e potremmo anche essere d'accordo, sul tema di un sistema amministrativo vecchio, elefantiaco, clientelare,ecc..
Sono quei quattro mattoni incastrati li', a difesa dell'utile e del particulare di quei due o tre caporioni che non mi piacciono.
Terzo:qua nelle terre rosse, emilialaromagna,toscana, umbria e marche, vorrei vedere veramente qualcosa di sinistra,prima di rincitrullirmi del tutto,e non manca molto.
Cioe', che scomparissero le clientele, per esempio
E quante ce ne sono, di mafiette rossorosa, anche qui.
Che i giovani capaci e seri, puliti e idealisti dessero uno spintone ai soliti ignoti che continuano ad riprodursi per ontogenesi.
Che si ritrovassero quelle spinte di solidarieta' e di rispetto che sembrano temi alieni, visto che ormai quello che conta è solo il tornaconto.
Finalmente, magari alla prossima legislatura.
E nel frattempo, tutte quelle energie che covano, che mal si esprimono nella ristrettezza della grammatica elettorale ,avranno modo di incanalarsi.
Perche', non so perche', dev'essere che sono stata amata da piccola, ma mi viene da ragionare cosi':
'domani è, sempre e comunque , un altro giorno'

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