giovedì 22 settembre 2011

SALVATEMI DALLE ANTOLOGIE


Ogni anno verso maggio un esercito di insegnanti in regime di 'burnout'(stress lavorativo) fa quell'operazione che si chiama 'adozione dei libri di testo'.
L'anno dopo si trovano in mano il frutto del fattaccio.
Per esempio antologie letterarie assurde,con splendidi 'look', carte patinate,bei colori,nozioni e nozioni ammassate da 'esperti' del settore stipendiati dalle Case editrici,sempre piu' giovani,sempre meno esperti,sempre piu' palle perse.
Le antologie cambiano,rimanendo identiche a quelle precedenti, e l'operazione stagionale è fatale e irrinunciabile.
Le spalle degli alunni si ingobbiscono e i cervelli si restringono.
Si potrebbe ragionare all'infinito.
Due cose:
-sono calviniana(da Italo Calvino,v.'Perche' leggere i classici') in materia di apparati didattici:penso che vadano in gran parte eliminati
-sarei per un'esperienza' del fare' antologia piuttosto che' del subire',che vorrebbe dire:impariamo a costruire libri scolastici,ad utilizzare le biblioteche e tutti i sacrosanti strumenti della modernita'.
Consapevoli che,una volta costruito l'oggetto,avremo sicuramente bisogno di ossequiare i grandi della nostra tradizione , cosi' come un figlio deve riferirsi comunque ad un padre.
Di tanto in tanto.
E tutti i carichi di antologie in circolazione?
Trasformiamole in un fiore.

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