giovedì 18 novembre 2010

PARLARE CON I RAGAZZI/2


I ragazzi delle medie/superiori escono dalle mura di scuola e vanno per strada a protestare,ma sono terrorizzati dalle sigle partitiche.
Le vedono come male, o almeno come strettoie in cui non vogliono incastrarsi.
A naso,sentono che il loro problema viene prima.
Chiedono di essere educati e condotti verso la vita adulta,non vogliono che alcuno scarichi loro addosso scelte precotte.
Tirano la corda,vanno un po' qua e un po' la',con quel filo di energia che la giovinezza concede loro,oppressi come sono da rumori assordanti e da evanescenze che crollano.
Vorrebbero una famiglia,questo tutti.
Vorrebbero respiro a quelle quattro nozioni impalate in un meccanismo che sanno obsoleto.
Intravedono un futuro, ma non sanno come arrivare alla riva,troppo lontana e confusa,troppo faticoso il percorso.
Non vogliono assomigliare ai grandi.

Vorrebbero-per quelle due o tre luci stellate che hanno nel cuore-poter ricominciare da un punto qualunque,che pero' li convincesse con serenita'.

3 commenti:

Albatros ha detto...

E' difficile parlare a un giovane, animato com'è da giusti ideali e sani principi e proteggerlo dalle stesse forze che lo animano. Ho creduto e credo ancora nel bene, nell'onestà,ecc... voglio avere fiducia negli uomini, e sono gli stessi valori che cerco di trasmettere a mia figlia, ma aggiungo anche che purtroppo, la realtà è diversa. Difficile dare dei riferimenti a qualcuno, affermando e subito dopo negando la stessa cosa.

Anna Rosa Balducci ha detto...

Credo che i ragazzi desiderino 'sentire' che stiamo dalla loro parte ma sia terribile per loro quando li ossessioniamo.
Ho una fglia di anni 28,so bene che il vecchio luogo comune che il mestiere del genitore è quello piu' difficile è piu' che vero, in realta'.
Bisogna essere un po' eroi e un po' pezzenti,con i ragazzi. Volare alto e raccattare briciole,giorno dopo giorno.
Grazie del passaggio,Albatros.

Albatros ha detto...

Piacere mio...