giovedì 22 luglio 2010

LEZIONI AMERICANE/LEGGEREZZA


Mi piacerebbe che qualcuno,passando da questo blog,'chiacchierasse 'un po' su di un libro che ogni tanto rispolvero e leggo come insostituibile perche' incredibilmente 'attivo' sul tema della scrittura : 'LEZIONI AMERICANE' di Italo Calvino.
Di una attualità incredibile, nonostante i sedici anni trascorsi dalla sua stesura.
Comincio con il nominare la prima lezione,dedicata dallo scrittore alla LEGGEREZZA.
Dice Calvino in prima battuta:
'Quando ho iniziato la mia attività il dovere di rappresentare il nostro tempo era l'imperativo categorico d'ogni giovane scrittore.
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Cercavo di cogliere una sintonia tra il movimentato spettacolo del mondo,ora drammatico ora grottesco, e il ritmo interiore picaresco e avventuroso che mi spingeva a scrivere.
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In certi momenti mi sembrava che il mondo stesse diventando tutto di pietra:una lenta pietrificazione piu' o meno avanzata a seconda delle persone e dei luoghi ma che non risparmiava nessun aspetto della vita.Era come se nessuno potesse sfuggire allo sguardo inesorabile della Medusa.
L'unico eroe capace di tagliare la testa della Medusa è Perseo,che vola sui sandali alati,Perseo che non rivolge il suo sguardo sul volto della Gorgone ma solo sulla sua immagine riflessa nello scudo di bronzo.
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Sulla LEGGEREZZA l'Autore si libra,passando attraverso Ovidio, Lucrezio,Cavalcanti, Dante,fino a Shakespeare e Leopardi,Cervantes, Cyrano, Kafka,nel tentativo di individuare alcuni punti-chiave utili a chi scrive:1)alleggerimento del linguaggio;2)narrazione di un ragionamento in cui agiscano elementi sottili e pulviscolari;3)immagini figurali di leggerezza che assumano valore emblematico.
Il capitolo rimane ovviamente 'aperto':

'Cosi',a cavallo del nostro secchio'-il secchio di un racconto di Kafka-'ci affacceremo al nuovo millennio,senza sperare di trovarvi nulla di piu' di quello che saremo capaci di portarvi'

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