venerdì 18 dicembre 2009

IDEALI


Assente la collettivita' che giudichi con parsimonia e acume,con intuizione e coraggio, chi individua il vero idealista?
A chi il peso del giudizio?
Chi distingue nelle collettività l'idealista sincero e chiaro dallo sfigato che nasconde dietro i motivi che pratica chissa' quali abnormi difetti di se'?
Non lo so, mi piacerebbe che ci si ponesse il problema,almeno il problema.
Forse solo l'occhio dei ragazzi è il vero giudice.
A loro non si sfugge.
Nel fondo dei loro occhi c'è il premio di merito,il riconoscimento,la richiesta dell'equilibrio,il richiamo alla temperanza,la gratitudine della liberta'.
Magari non a parole, magari con linguaggi estranei a quelli correnti.
Ideali come merce abbandonata in soffitta, come strumenti scordati e usurati dal tempo.
Basta una nota, e il loro coro si risveglia.
E c'è sempre l'occhio attento di un ragazzo che ti spia,mentre passa per caso.


2 commenti:

Anonimo ha detto...

>Io so che esistono brave persone , con codici etici saldi, addirittura irrinunciabili contro i quali si infrangono tutti i tentativi di demolizione.
Sono refrattari e si tengono saldi.
Sono spesso solotari, raramente li si incontra in gruppo, eppura io sento il loro incedere. Non rifaranno questo mondo borderline, ma testimoniano che si può essere diversamente.
Narda

anna rosa balducci ha detto...

Narda
Volevo porre il problema del riconoscimento degli impulsi cosiddetti 'morali'.
Il super ego che genera ideali puo' essere malatissimo, se non ha dei riscontri reali,dei riflessi umani positivi.
Mi accorgo che nelle collettivita'(cittadine, di lavoro,ecc) mancano dei riferimenti di giudizio,si fa avanti chi è piu' mediocre e fa la voce piu' grossa.
Ecco,mi pare un problema.
Si', poi anche io conosco tante bravissime persone.
Saluti