mercoledì 6 maggio 2009

LETTURE DI MIA MADRE/2-ODORI MEDITERRANEI DELLA DELEDDA




Mia madre era incantata dalla limpidezza della scrittura di Maria Grazia Deledda.
Aveva tra le mani la trilogia 'Canne al vento', 'Elias Portolu' e 'L'incendio nell'oliveto'.
Eravamo a meta' anni settanta,le serate estive erano lunghe e anche l'Adriatico partecipava ancora al coro di incanti del Mediterraneo tutto.
Vorrei ricordare con la chiarezza di mia madre quegli odori del Mediterraneo, le erbe selvatiche su cui passa il vento che percuote l'isola, l'odore salato della pioggia che viene dal mare,l'odore secco,leggermente estenuante della pietra percossa dal sole.
E quei personaggi dai sentimenti intagliati nella pietra , ancestrali e mitici.
Il fuoco del sentire che forgia i vocaboli e rende le trame ricami splendidi di destini, di passioni,di insanabili ferite.
Maria Grazia Deledda è uno di quegli autori dimenticati dalla contemporaneità,come Cassola, Parise, la Manzini e altri.
Gioielli della nostra storia letteraria e belle persone.
Rileggevo la trilogia di cui sopra a Cagliari, nel 1975, insieme a 'Cosima', l'opera piui' autobiografica dell'autrice.
Vorrei ricordare gli antri di quelle abitazioni isolane, dove la parola pian piano faceva della piccola autodidatta la vincitrice del Premio Nobel nel 1926.


Maria Grazia Deledda, tutte le opere.

Nessun commento: