giovedì 16 aprile 2009

DIVERSAMENTE ABILI


Nella moria della mia generazione,ringrazio il cielo di essere sana-per ora-e ancora in piedi.Ho sempre avuto un po' il mito salutista,lo confesso, ma per ora non ne sono stata punita,anzi.
Sono qua con le mie ubbie, ma in piedi.
Eppure,anche nella piena giovinezza,chiunque fosse diversamente abile mi commuoveva.
Ho nascosto lacrime,sulla spiaggia,al mattino presto, al passaggio di quei genitori che accompagnavano figli in qualche modo'diversi',li pensavo subito come doverosamante in prima fila,con assoluta precedenza, di un qualche futuro riscatto.
Tanto altro, ancora,che qui non dico.
Credo che nei diversamente abili che si inseriscano in qualche modo tra i 'normali' ci sia una forza e una speranza fuori dal comune, non è retorica. Naturalmente la cosa deve avvenire al di fuori di una mistica,anzi,con leale spregiudicatezza.
E con ironia, ma ridere di se' è un'arte che pochi sanno davvero, quando c'è da giocare nel vivo delle cose.
Cosi', guardo con pena alla decadenza che questo motivo sta subendo in questi ultimi anni.
E considero che la debolezza,l'incidente di percorso, stanno diventando motivo di esclusione,sempre di piu'.
Gli ormeggi si stanno mollando malamente.
Alla scuola si chiedono insegnanti con i muscoli,un piccolo esercito di potenziali'diversamente abili' sta mollando, si rinchiude nel suo bunker,avanza chi urla di piu', chi sa dire due robacce non giustificate,chi resiste.Anche l'intelligenza rischia di essere una disabilita'.
Ai ragazzi si chiede una monotona mediocrità,purche' non disturbi.
La delicatezza del sentire è un pericoloso elemento spurio.
Quando poi il problema nei ragazzi è 'certificato',cioè oggettivamente misurato,
la macchina di dubbio gusto dei cosiddetti' servizi sociali' manda avanti personaggi poco qualificati,che in genere fanno solo un granpolverone .
Nessuno me ne voglia ;anzi,magari qualcuno si offendesse davvero .
Sono necessarie piccole trame di curiosità e allegria,che avanzino e imbriglino il meccanismo,un po' di vitale confusione,un protagonismo reale di detti soggetti.
Ma anche una ecologia degli ambienti,perche'non tutti coloro cui manca un arto possono essere Pistorius,per correre in libertà.

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