venerdì 11 luglio 2008
ACQUA E DEMOCRAZIA
Frequenta l'AQUA GYM, gira con il SUV, si trascina negli IPER con l'IPOD in cerca, in fondo, dell'ultimo banalissimo treperdue,si piazza unta di crema sul lettino, allucinata sulla sabbia arsa, a pensare agli acquisti appena fatti.
A piangere dell'invicibile cellulite che deturpa,nonostante i soldi spesi a iosa. Con i ciaffi a non finire, le creme per l'eternagiovinezza, l'ultima del giorno,la piu' drenante, la piu' snellente..
Ma una cosa no:l'acqua del mare.
Quella no, è qualcosa di insidioso, qualcosa da evitare. Cosi',il povero bambino che madre natura spesso matrigna le ha regalato viene terrorizzato ben bene.
-Guarda che AFFOGHI!!!!!!!-è IL GRIDO PIU' IN VOGA TRA LE GIOVANI MAMME, e paiono anatre da cortile,schiene ricurve, becchi adunchi .
ALLORA FORSE é DOVEROSO CHIARIRE, come farebbe un qualunquissimo prontuario di serie zeta di una qualunquissima stazioncina balneare, oppure uno di quei calendari delle nonne, che ne so, 'Frate Indovino', per esempio ,alcune cose .
Vado.
Vado con un elogio sviscerato del nuoto, quello 'morbido', quello che è disponibile a tutti,la cosa piu' democratica del mondo.
Al liceo ci insegnavano che un corpo solido, immerso in uno liquido, galleggia.
E noi, neppure tanto tranquilli, si andava, tra fantasie di amori nati nuovi e amori andati a male, a fare un bagno di luglio alle sei di mattina.
Quando c'è il sole che crea sul pelo dell'acqua tante luci,quando c'è(ma c'è ancora?) il famoso iodio benefico,quando le sirene sono in riposo, e l'acqua gorgoglia.
Ora,massacrato,ma quel po' di mare c'è ancora.
Di sicuro, farebbe vendere meno medicinali, se utilizzato ad arte.
E forse le notti avrebbero il loro colore naturale,che è tra il nero e il blu.
Perche' nell'acqua del mare ci sono oligoelementi preziosi,c'è il movimento delle onde,c'è quell''amnios' antico della nostra fantasia primigenia.
Chi proprio non sa nuotare potrebbe divertirsi a camminare su e giu',in compagnia,raccontandosi barzellette,allenandosi a pensare che il mondo è di tutti, spartito in parti assolutamente uguali.
C'è chi lo fa, e dopo sta meglio.
Ma,mentre scrivo , immagino già chi mi prendera' in giro, facendomi vedere in questa immaginifica armata brancaleone dei poveri sulla battigia che vado descrivendo, tutti insieme a curar vene e sciatiche e scoliosi e tristezze e mali della democrazia, un'idea alla 'Marcovaldo' di I. Calvino.
Vi ricordate 'La cura delle vespe'?.
Ecco,non volevo arrivare lì .
Ma, a parità di fisionomie, non si diventa piu' belli andando un po' al largo nell'acqua salata, piuttosto che starnazzando di malattie all'AQUA GYM, dopo aver pagato un bel biglietto d'ingresso?
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