martedì 15 luglio 2008
WRITING MANAGER
Cerco di mettere un po' di ordine sul tema della scrittura.
Scrivere in questo blog è stato divertente, mi ha aiutato a vincere quel filo di malinconia che mi accompagna sempre, le parole venivano da sole, e lo spazio libero e un po' 'ardito' mi ha aiutata a rincorrere con l'ironia gli argomenti.
Ho trovato una rete virtuale che un po' bazzico,del resto come si fa con la carta stampata.Dovro' imparare diverse cose tecniche e riimpostare tutto quanto, se continuo.
La scrittura narrativa è una cosa bellissima, anche questa viene da se',ma dal punto di vista degli esiti concreti ho fatto tre bei fallimenti.
L'ultimo, poi,('Pane a colazione',Giraldi editore): pareva avessi trovato una casa editrice di punta, di sostegno, di valorizzazione, e invece...no comment.
Ancora non ho capito se faccio bene a continuare o se farei meglio, ogni volta che mi viene la tentazione, ad andarmene a ballare il liscio,per dirne una.Il sostegno di qualche persona intelligente e colta non è sufficiente,avverto un ristagno, un po' di palude in questa attività,manca l'aria.
Ho in cantiere un quarto libro, una raccolta di storie illustrate dalla pittrice riminese Antonieta Bellini,tornero' per l'edizione, tra un anno forse, alla 'Società Editrice il Ponte Vecchio' di Cesena.Professionisti seri, di nicchia, ma onesti.
La diffusione?
Mah.
Il fatto è che uno non puo' neppure pensare che vada tutto alla sua città, al suo quartiere ,alla sua gente...
Ma a chi?
Non so cogliere le occasioni simil-riminesi, è probabile anzi che le sfugga,l'abito della manager di me stessa, poi,mi pare un po' ridicolo,mi mancano gli accessori..In teoria dovrei, ad ogni'evento'turistico, mettermi li' con il panchettino.Le altre occasioni-critici, riviste di punta...ecc- non so dove stiano, poi siamo in un tempo in bilico, che macina e distrugge,che ...ma bando alle malinconie, oggi il cielo è limpido e in un canto spunta anche la quinta idea, quella di un nuovo romanzo:questa volta, rigidamente apocalittico.Un'apocalissi di provincia.
Pero' una cosa è certa:le parole devono trovare un destinatario reale ,altrimenti diventano polvere.Brrrrr...che brivido.
Oggi ho letto di una storiella yddish , mi divertono sempre.(da un libruzzo di Moni Ovadia,'L'ebreo che ride',Einaudi Stilelibero)
Un tale accusa un rabbino di essere mancante,nella sua prospettiva religiosa, dell'enfasi sul paradiso.
Il rabbino gli fa:-Prepara la valigia che' ora ti ci accompagno,così vedrai.
E cammina e cammina, arrivano in un postaccio, tutto aria fetida, insettacci, umidità, con tante persone chine su dei rotoloni di carta, che li leggono-
-Bel postaccio -fa il tale- e questo sarebbe il tuo paradiso?
-Postaccio-ridacchia il rabbino-come la terra,ma almeno questi,qui, capiscono quello che leggono.-
Gia', capiremo, prima o poi.
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