lunedì 3 marzo 2008

INDOVINA CHI VIENE A CENA




Era un vecchio film, con Spencer Tracy e Catherine Hebpurn, tutti lo conoscono.
Il progressismo liberal di una famiglia della middle-class americana si scontrava con la devozione parentale e i mai rimossi ,ancestrali pregiudizi, diventava un patch-work gustoso ed elegante di scene e contro scene, dal momento clou in cui una bella figliola introduceva nella sua famiglia d'origine il fidanzato di colore.

Il nuovo sotto-proletariato urbano, fascista e cruento, che non ha studiato a scuola la sequela dei diritti conquistati, l'eguaglianza dei popoli e i grandi patti di tutela stipulati all'indomani della seconda guerra mondiale, con la gente di colore ci va giu' duro. L'ultimo episodio della cronaca, quello della metropolitana di Berlino , recita di una ventenne che ha tentato di uccidere un giovane studente di colore, spingendolo con frasi razziste in mezzo ai binari.
Follia di un'isolata?.
Non credo.
Altrove mi ero espressa sul razzismo che serpeggia tra gli adolescenti europei, lo confermo.
Lasciati soli ai loro istinti, che crescono come gramigna, nessuno dice loro quanto fa due piu' due, ne' in casa ne' altrove, hanno una tale confusione nella testa che sovrappongono Hitler a Mao-Tse -Tung;in Italia non sanno dire cosa è cattolicesimo o ebraismo - gli insegnati di religione a scuola fanno gli animatori culturali generici,quasi sempre ad indirizzo partitico -ma affermano di avere in antipatia gli ebrei'che qualcosa comunque la devono aver fatta'.
Vanno all'impronta, ragionano con i gadgets, fiutano la rissa e cercano emozioni a buon mercato.
No, chi potrebbe venire a cena non lo indovinano, neppure lo vogliono, ma sono pronti a trasformarsi in buoni e generosi, se solo volta il vento, se un adulto distrugge con l'ironia quelle quattro frasi che hanno imparato a coltivare tra gli egoismi forti del proprio recinto privato.
-.....io , razzista?Ma lei scherza! Solo che.....
E le fisionomie si fanno grevi, gli occhi spenti.
Solo che.....


5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma anche tu hai Pinocchio!
Solo che per te siamo tutti grilli parlanti e per me siamo tutti bugiardi!
Scusa il commento sciocco sotto a questo post così serio e vero.
Ho una nipote che sta con un ragazzo nero. Un afroamericano adottato da un'ottima famiglia italiana.
Perchè sento sempre il bisogno di precisare che è adottato?
Forse il razzismo adesso non è più per il colore della pella, ma per le condizioni economiche?
Lavinia

Anna Rosa Balducci ha detto...

Discorso delicato,serissimo.Sinceramente, dei tanti 'peccati', quello di razzismo non me lo ritrovo addosso,ne' lo vedo nella mia famiglia.
Quando ero bambina, anni sessanta, era naturale concepire l'uguaglianza etnica come normalita'.Poi non so cosa sia accaduto, nelle società cosiddette evolute,meccanismi tribali,credo. Comunque, messa alla prova, si', con alcuni pregiudizi subliminali dovrei misurarmi anch'io.
Grazie dell'intervento, un caro abbraccio alla nipote e al suo ragazzo.dovre

Anna Rosa Balducci ha detto...

ho lasciato un pezzetto, cancello'dovre',saluti

Anonimo ha detto...

Non sono un fautore del benaltrismo e dell'irresposanbilità ma la società, la famiglia sono madre e padre di costumi,cultura e comportamenti.Il comportamento della giovane berlinese, il medesimo è di tanti adulti italiani, della cultura dell'esclusione o dell'appartenenza tanto di moda sempre qui da noi. Perchè mai i ragazzi dovrebbero essere diversi?
luigi gobettiano

Anna Rosa Balducci ha detto...

Infatti i ragazzi assorbono, registrano ed assorbono,sono fragili e non hanno ossa robuste per rielaborare, cosi' emettono comportamenti sgangherati,sconnessi,privi di fili conduttori.
Ma non sono altro che frutti del terreno dove crescono, è naturale.