lunedì 2 maggio 2011

FELLINEIDE









Ne girano due:una bianca e una nera.

Enormi,sontuose,misteriose.

Chissa' chi c'è dentro.

Due 'limousine' che incedono regali nel mio quartiere,e va bene finche' vanno diritte.

Perche' quando cercano di girare son dolori:con quel po' po' di carrozzeria vatti ad infilare nelle strade e straducole cosi' cosi',mezze abbandonate,prive di accudimento,con erbacce e buche grosse come crateri.

Piu' in la' scintilla la Darsena del miracolo-e mica ci sputiamo piu' su,la utilizziamo,anzi,per le passeggiate-,la grande opera da cui i due insettoni meccanici se ne sono usciti.

E vanno,tra biciclette contromano di arabi e serbi che smoccolano in arabo e serbo e bambini che escono dal parco sudati e il pallone gli scappa di mano,mentre le mamme parlano di scuola e di maestre che vanno o non vanno.

Che sia un sogno?

Macche'

E' la Rimini della fellineide che non demorde.

Terra di improbabile frontiera.

Dove chi ha ammazzato un moscerino ha vinto la battaglia di Waterloo e chi scrive sul suo garage'Garagges' rischia di vincere il Premio di Poeta dell' Anno Domini.

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