martedì 4 marzo 2008

DI VIOLE


Mazzetti di viole spuntano ovunque in questo periodo, tra le crepe scalcinate delle strade, dietro gli arbusti, nelle fessure dei marciapiedi, è tutto un furoreggiare di viole e di altri piccoli fiori primaverili selvatici, per esempio quelli piccolissimi, azzurrissimi che da bambini chiamavamo 'gli occhi della madonna'.Per le rose no, è ancora presto, bisogna aspettare maggio , e maggio deve essere.
I fiori selvatici, hanno quei loro colori acquerellati,quasi tutti tendono ai toni freddi, cioe' quelli che vengono dalle miscele del blu .Ce n'è solo un tipo dal colore rosato e so che nasce su steli dal sapore agrodolce, ci si divertiva a mangiarli, da bambini.
Tutti i fiori selvatici scintillano, scampanellano, trillano tra il pattume dei cassonetti mal richiusi, in mezzo al gas di scarico venefico, nel rumore degli scarichi,addirittura negli accumuli delle plastiche, appena trovano una zolla di terra; spuntano nella fretta, nei luoghi comuni del pensiero, nelle stagioni che non sono piu' quelle. Esistono birichini,e stanno li', ad aspettare quello che il meteo prevede, la nuova futura variazione atmosferica brutta,che ci tirera' via l'illusione della primavera e ci proiettera'nel solito 'tutto-stagioni 'indistinto e fastidioso.
Piu' avanti, nei prati liberi dal cemento, c'è gia' tutto lo smalto delle margherite,bianche, sorridenti,semplici.
Le violette si insinuano robuste e vincenti tra i rovi, si nascondono ,si acquattano,entrano nelle emozioni come un guizzo di curiosità, come un venticello d'allegria.
Quel colore stupisce,lo guardi e ti chiedi come possa essere, cosi' perfetto,particolare,e nascere senza che nessuno lo chieda.
Spunta dalla terra, quel colore, e rimane li' a sorriderti.