mercoledì 24 ottobre 2007

LINGUAGGI


Nella babele dei linguaggi,-corsi di lingue, messaggi intercontinentali, linguaggi informatici, linguaggi specifici,nuove grammatiche-aumentano le nuove gergalità.
Argomento vecchio:aggregazioni per bande, caste, gruppi di intesa,tecniche auditel,teorie delle comunicazioni di massa inducono la comunicazione a forme elementari, per necessità di tempi veloci, per nevrosi collettive, per frustrazioni individuali,per mantenimento di interessi di gruppo..
Siamo tutti scienziati fai-da-te,tutti 'pazienti esperti',tutti sociologi in erba, tutti antipolitici, che vuol dire politici al negativo.
E lo diciamo nei linguaggi che possediamo. Che ,alla fine, si riducono a:
stereotipi elementari-le stagioni non sono piu' quelle di una volta, i giovani non amano piu', chissa' dove si andra' a finire,bisogna tornare ai valori di base, evviva le persone oneste...-
esercizi narcisistici:che bello quello che ho detto,chissa' che effetto ha fatto..
molto spesso,vuoti bla,bla:ci vuole ordine, occorre sicurezza ...
nei luoghi dell'industria della comunicazione, a esercizio per la costruzione del consenso.
Chi ci salva,nella babele dei linguaggi?
Il silenzio?
Gli artisti veri?
La lealta' di un amico, che mentre ti parla ti guarda in faccia?