sabato 5 gennaio 2008

PANE A COLAZIONE


D'accordo che il popolo vuole brioches surgelate, ma questa volta ho da offrire solo pane a colazione, cioe'
'PANE A COLAZIONE',romanzo, che ho pubblicato per i tipi di Giraldi Editore di Bologna.
Nelle librerie dal 14 gennaio.

Cosa dire in un blog?
Ricopio una scheda di presentazione.

'Si puo' leggere come una trama che si dipana nell'ultimo secolo e si affaccia al nuovo millennio.
Si puo' leggere come la ballata di un giovane amore che non sa morire.
Oppure come un canto di nostalgia,corale, tratteggiato a tinte pastello dalla provincia italiana ai tetti di Gerusalemme,passando per Parigi e per una misteriosa cittadina del Nord Europa.E si ha l'impressione che con l'ultima pagina ci sia solo una pausa,che la narrazione possa riprendere alla prima occasione.Che sia possibile, in un futuro dai contorni incerti, percosso da brividi di inquietudine,continuare a parlare di sentimenti,di destini, di giovani eroi '

Trama:

In una mattinata qualunque dei nostri tempi,in una cittadina della pigra provincia italiana,si incontrano dopo tanti anni due vecchi amici,Giovanna e un prete, don Marco.
Il loro incontro si protrae in lunghe passeggiate nei luoghi della città-identificabile,tra le righe,in una Rimini ripulita dalle orde turistiche e lontana dalle immagini dell'ultima modernità-nella prima parte del libro e riporta i due personaggi al loro passato,remoto e piu' recente,delineando in controluce la storia d'amore di Eli e Clara,due vecchi amici di entrambi.
Clara, che anche don Marco ha amato,non riuscendo a vincere il conflitto-che in lui si è fatto negli anni male di vivere-tra il suo 'io'reale,appassionato e vitale e la sua ideologia religiosa;Eli,,affascinanate giovane ingegnere israeliano.
Si inserisce poi vivacemente nel racconto,con un ritmo piu' veloce,la vicenda di Marina e Luca:figli della precedente generazione,ad essa stretta da legami parentali ed affettivi,ma proiettati verso un futuro incerto e tutto loro,alla ricerca di loro stessi e di una propria definizione.La loro vicenda scorre tra luoghi geografici diversi e riapproda, in un finale momentaneamente lieto,a quella provincia pigra in cui si era aperta la narrazione.
La ricerca del padre,che muove Marina,-che in questo caso è rappresentato in modo quasi mitico dall'affascinante Eli- è uno dei motivi'forti',insieme alla domanda filosofica sul senso dell'esistere,sempre presente tra le righe,che pare trovare risposta nella figura di un lontano parente di Giovanna,evocato come esempio di equilibrio ideale ed umano.In lontananza,accennato a tinte pastello,pulsa il mondo,con i suoi conflitti inevitabili e le sue sofferenze.E su tutto,mentre il tempo scorre e tesse la sua tela,ponendo le generazioni inevitabilmente a confronto,scivola l'eterno canto dell'amore ideale,sempre inseguito, mai raggiunto.