martedì 17 novembre 2009

L'ULTIMO ANARCHICO




Puo' succedere in una mattina di Novembre,umida e uggiosa,in un momento di liberta' che mi ha fatto fermare a salutare due anziani parenti.
Lui,T.M.,un vecchio ravennate novantenne in odor di antica fede repubblicana, restauratore di mobili d'arte a riposo.
Mi sono ritrovata con il cestino della bicicletta ricolmo dei libri di don FRANCESCO FUSCHINI,di cui avevo gia' letto qualcosa.
Me li ritrovo qui, in bell'ordine,alcuni autografati dallo stesso autore, protetti dall'impegno che devono ritornare,preziosi, al loro posto e al loro legittimo padrone.
Non si sa per quanti anni ancora se li rileggera', dopo i novanta, ma va bene cosi'.
Mi guardano e mi invitano ad una lettura di quiete.
Qui di seguito:
'Parole poverette',Marsilio ;'Mea culpa', Rusconi,;'Concertino romagnolo',Girasole;'Vita da cani
e da preti',Marsilio;'L'ultimo anarchico',Girasole.

Ho iniziato da 'L'ultimo anarchico' e mi sono trovata davanti ad una persona in pace con se stessa.
La sensazione è bellissima,provare per credere.


pag. 19:' Devo anche essere grato ai sogni, se m'è dato talvolta d'incontrarmi bambino.E' conforto tale che non so ridire:provo per quel piccolo io di sessant'anni fa un senso di paternità che non è soltanto spirituale.Questo prete e quel fanciullo sono tutta la mia famiglia quaggiu',riunita soltanto nei sogni......'