
Non mi risulta che questi quattro grezzi siano un novello manipolo di Kulturkampf di casa nostra.
Calderoli come Goebbels non ce lo vedo, Maroni forse non è cosi' cattivo come sembra, quando suona nella sua orchestrina.
Credono di far bene, stanno dalla parte della loro gente, perbacco.
E ne sono cosi' convinti che con quel pragmatismo tutto 'lumbard' non stentano a dimostrare che questa volta non si tratterebbe di persecuzione razziale, ma solo di tutela.
Inutile, i ragionamenti solo un pizzico piu' lungimiranti e appena appena piu' elaborati non li afferrano,neanche provarci.
Non mi stupisco di questa deriva semplicistica e folle,era nelle cose, da almeno quindici anni.
Nasce dal tessuto delle mamme, degli zii di casa nostra, dall'inedia delle situazioni educative, dalle aggregazioni agli angoli dei bar, davanti ai market e dalle parrucchiere,sotto gli ombrelloni e nei giardini di casa.
I delitti peggiori si consumano qua, in questo tessuto perbenista e ostico, egoista e ottuso.Niente di nuovo sotto al sole.I germi erano gia' attivi da tempo.
Un sistema sociale autoimmune, incapace di guarirsi, si 'mangia' i suoi corpi piu' deboli.
L'anno scorso, verso agosto, scrissi ad un giornale locale una lunga lettera,'Tempi duri per i bambini'.
Ribadisco, tempi duri, e adesso ci si mettono anche antichi fantasmi razziali.
Questa delle schedature dei piccoli rom ,in un'Italia collusa per tre quarti con sistemi mafiosi, è una di quelle cose che forse,lassu' nel cielo, fa ridere Dio.