giovedì 11 giugno 2009

PROTEZIONI


Nel magma sconsiderato che tutti ci avvolge,nel difficile percorso di individuazione ,unico compito che ci spetta,in questo tempo difficile e confuso,alcune parole vanno appuntellate sulla pietra,tenute fisse,salvate.
PROTEZIONE,come nel titolo di quella novella di Primo Levi.
E' una parola che oscilla in un campo semantico vario ed ambiguo,ci ricorda subito i film e la letteratura di mafia,gli spiccioli che la piccola malavita spenna agli ignorantoni di casa nostra.
Vediamone un recinto semantico parallelo: protezione si chiede anche a chi se ne è andato, e ci illumina la memoria di principi e di progetti che per noi sono stati scuola.
Abbiamo bisogno di protezioni della memoria,di andare a ripescare con austerità i fondamenti a cui siamo stati introdotti.
E' difficile,nella sarabanda dell'apparire,ma necessario.
Una persona, un parente, un insegnante,una lettura,un padre o una madre che sentivamo giusti a governarci.
E' necessario, ora come non mai fare un po' di silenzio attorno alle immagini che consideriamo proponenti nella nostra memoria.
Anche nel privato, dalla cui pulizia nasce poi il pubblico.
Altro oggi non so dire.