domenica 4 gennaio 2009

SE UNA TERRA IMPAZZISCE







Se una terra impazzisce, il mondo tutto deve chiedere interventi adeguati.
Credo che nella striscia di Gaza sia giunta l'ora di imporre osservatorii internazionali che riportino almeno un tentativo di pace. Con la forza, senza se e senza ma,la carneficina va fermata.
Non puo' esistere alle porte dell'Europa una zona in cui il diritto impazzisce,la follia integralista è legge, il sangue fratricida che cola l'unico flusso vitale.
Che intervengano forze internazionali, che l'Europa imponga alta la sua voce.
Se quel dio che vorremmo ci fosse padre diventa il dio degli eserciti armati di ferocia territoriale, se diventa capace di mettere in bocca ad una madre l'idea del suicidio santo, quel dio puo' tranquillamente morire.
Cosa ce ne facciamo, di una religione che impone e giustifica la morte?
E lo stesso Stato di Israele, cuneo -si presupponeva-di democrazia nel mondo arabo, come sopravvivera' alla sua stessa ferocia?

Alcuni punti fermi di un pensiero confuso:

-nessuno risarcira' mai il popolo ebraico e la sua memoria di otto milioni di innocenti sterminati dalla follia nazista. Non ci potra' mai essere risarcimento storico adeguato, 'quella cosa' rimarra' un buco nero della storia.E la storia ha suoi disegni tragici,sue vendette ingiuste.
-una cultura che crea il kamikaze, che cioè insegna ai sui figli ad uccidersi non offre possibilità di dialogo.
Non ce la farei a far entrare a casa mia una madre di cui sapessi che insegna ai suoi figli ad uccidersi per un dio
-gli ostacoli insormontabili al processo di pace vanno raggirati con l'utilizzo mediocre della politica.
Oggi il vecchio movimento per la liberazione della Palestina non è piu' quello che vagheggiano i nostri giovani studenti-dovrebbero studiare meglio la storia- nelle piazze.
E' un'altra cosa, dietro ci sono gli Stati arabi integralisti, l'Iran.
Il tutto confuso da corruttele, panorami antropologici in mutazione, tutto quello che uno puo' immaginare,insieme all'incapacità palese di autogovernarsi.

E' difficile appellarsi all'idea della pace,alla forza dell'educazione e del dialogo, ma è in queste situazioni che occorre misurare la capacità di speranza,con intelligenza, con fermezza.
Anche se tutto quello che si dice, detto da qua, dal caldo nelle nostre case, suona anche di ipocrisia.