Si chiama Caterina il cane,credo femmina, del giovane ventiquattrenne detenuto nella sezione dura del carcere Dozza, a Bologna.
Lui, il ragazzo,ha chiesto di vederla e gli è stato concesso.
L'affettivita',anche nella sezione dura della Dozza,pare diritto inalienabile dell'essere umano.
Caterina si prepara alla visita.
Si vocifera che i responsabili temono che la divulgazione eccessiva della notizia crei scompensi di varia natura,ma paiono disposti a correre il rischio.
Supportati,ovvio,da giuste equipe di teorici del caso(si chiamano anche psicologi,alcuni).
Forza Caterina,diciamo noi..
venerdì 23 novembre 2012
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