Urge scrivere ancora del Mediterraneo in fiamme,come gia' ho fatto.
Ma urge anche scacciare la malinconia.
Per esempio nominando in questo blog un principe dell'arte del vivere,eroe italico a tutto tondo,signore di provincia e curatore d'anime e di palati fini.
Pellegrino Artusi,nel centenario della morte, eroe di Forlimpopoli,Romagna solatia.
Dell'arte del mangiar bene non sono edotta,anarcoide anche in questo,mi oriento a naso.Bruciacchiando e cuocendo in fretta,sospirando davanti a splendide distese di pasticceria,ahi il colesterolo,facendo a volte cose di cucina cosi' cosi' e altre,piu' difficili, in fretta e bene.
Si va.
Ma lui, l'eroe dei due mondi,della cucina e della vita,era veramente celebrato nella mia infanzia, e qui lo voglio ricordare.
Di una nonna materna,artista 'ante-litteram' della 'nouvelle-couisine',talmente idealista degli intingoli e dei battutini che sopra ad alcuni ci stava giorni.
Niente a che vedere con le romagnolone tutto ragu', ovviamente.
E del libro del Pellegrino che campeggiava,sospirato e declamato, sui ruggenti anni sessanta,a temperarne i vizi di passioni ricostruttive e di superbe fole.
Si va.
E di quel di Forlimpopoli,dove capitai una prima volta trascinata in una serata buia e tempestosa, con il marito stralunato ma curioso e una gragnuola fredda e fitta che batteva sul cofano dell'auto.
A prendere non so quale premio, per un testo sul Passator cortese,e ritrovai nella 'kermesse' un giornalista amico d'infanzia che riconobbi solo alla fine.
'....Comincia una storia curiosa,signori e signore,una storia di vendette e di atroci delitti, ma anche di passioni e di giustizia temeraria.
Questa è la storia di un Passator Cortese,udite,udite,genti,donne e cavalieri amabili, questa è la canzone di quel signor brigante,che in molti,nonsisachi,hanno voluto eroe.
.....'
(dal mio 'Re della strada e re della foresta',in 'Pupazzi,ecc..')
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