Frotte,anzi folle di mamme invadevano i corridoi degli IKEA il primo giorno di scuola,erano quasi tutte di prima elementare(i figli).
Le maestre avevano comandato il Primo comandamento,cioe' che i quaderni dovevano essere cosi' e cosi',modello Ikea,un colore diverso per ogni disciplina.
A furor di popolo,perche' si puo' discutere di tutto ma non dell'avvenire dei figli,come sciami di api operose,le signore ripulivano gli scaffali,fino ad esaurimento merce.
E cosi' il rituale scuola-mercato ,gia' potentemente avviato,ha avuto un'ulteriore conferma.
Nessun bambino che sia come dio comandi accetterebbe di essere 'diverso',cioe' aver un quaderno color rosso prugna invece che rosso acceso per i compiti di grammatica.
Che poi vorra' dire,nei secoli saeculorum,la riproposizione degli antichi schemi a mo' di lobotomie linguistiche,pena la gogna.
E via.
Gli sponsor stanno per avere libero accesso nelle aule asfittiche,tra docenti infelici,guidati da capi disorientati.
Per un rotolo di carta igienica si contrattera' sui tagli alla 'Ginestra' leopardiana e Montale sara' supportato da uno spot sulle biciclette elettriche.
Che pulendo l'aria,puliscono anche te e non è vera quella storia che non dobbiamo chiedere la parola che squadri da ogni lato l'animo nostro informe.
Non ce l'ho con i bottegai,anzi,purche' sia chiaro ad ognuno che 'est modus in rebus', che nella mia testa confusa significa:'a tutto c'è un limite,grazie'
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