martedì 26 ottobre 2010

RIMINI SMEMORATA,ovvero dei 'DESAPARECIDOS' di PROVINCIA


Discorsi da anziani.
Di quelli che sulla panchina,attorno ad un filo di luce,se la dicono su tutto quanto potrebbe essere e non è.
Di una citta' senza memoria,che perde i suoi figli migliori e li macera nella betoniera(termine estrapolato da vocabolario di natura cementizia,uguale macchina che impasta miscugli adatti all'attività edilizia,con preponderanza di cemento,sic.miscela,ecc...) della dimenticanza.
La fretta e il relativismo etico,il tutto subito,lo stare al passo,l'immagine necessaria fanno il loro buon mestiere.
'Glocal',cioe' metafora locale di un universo dilatabile in proiezione ad interpretazioni d'epoca..
Locale ma non troppo,per i piu'.
Se non esiste storia che non poggi sulle fondamenta di un passato,qui la storia è fuggita.
La gente crepa e dopo due minuti è dimenticata.
Fa cose eccelse o abominevoli e nessuno se ne accorge davvero.
Sta chiusa in casa perche' ha paura di uscire e non c'è un cane che si chieda perche'.
Nei luoghi che producono 'cultura'(casse dei market,negozi da parrucchiera,consigli di classe,anticamere dei medici di famiglia)si parla solo di come salvarsi la pelle.
Meccanismo difficile da sostenere,se non riparati in anfratti protettivi e personali.
Ho un elenco lungo di nomi di 'desaparecidos'dalla scena cittadina.
Chiedono urgentemente una memoria,un riconoscimento reale.
Perche' di realta' si parli, e non di fandonie.

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