Ospito volentieri, sul tema delle espulsioni all'attenzione della cronaca in questi giorni ,un intervento di S.R.,giovane operatrice,gia'laureata a pieni voti in Scienza della diplomazia internazionale, con una tesi sulle comunita' ROM.
'...le persone che stanno mandando indietro in Romania e Bulgaria sono cittadini europei,per i quali vige una direttiva comunitaria, secondo la quale ognuno ha diritto a stabilirsi dove vuole e ad essere trattato da pari(anche se molti paesi prevedono la registrazione presso le autorità competenti e l'obbligo di impiego quindi di essere produttivi).In piu' è fatta su base etnica e di massa,in quanto tale proibita dalla medesima direttiva (possibile solo dopo attenta inchiesta,ecc..)
Questa espulsione 'soft'è una scorciatoia per non affrontare il vero problema dei rom maggiormente marginalizzati....che spesso si trovano a spostarsi da un campo illegale ad un altro.Tra l'altro, chi è lo stolto che rifiuta soldi per farsi portare in Romania o Bulgaria e poi tornare da dovel'hanno cacciato?Non ci sono piu' accordi alle frontiere grazie all'accordo di Schengen.
E' doveroso affermare che:
1)ci vuole una politica di integrazione a 360 gradi,fatta all'interno della comunita' rom e di quella italiana(e qui la scuola dovrebbe giocare un ruolo fondamentale)
1)ci vuole una politica di integrazione a 360 gradi,fatta all'interno della comunita' rom e di quella italiana(e qui la scuola dovrebbe giocare un ruolo fondamentale)
2)Rom non significa Rumeno
3)la maggior parte dei rom è cittadina del paese in cui risiede ma non si fa riconoscere per paura di essere discriminata
4)non c'è una controinformazione mediatica che smentisca i pregiudizi
..............'
GRAZIE
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