venerdì 30 aprile 2010

NON C'E' TROPPO TEMPO


Non c'è troppo tempo da perdere,la sensazione è chiara.
Richiamerei,tra le memorie di Lettere,le 'Lezioni americane' di Calvino che ho amato, e pure quel testo a pochi noto che è l''Icaro involato' di Raimond Queneau.
Abbinamento filologicamente corretto, visto che il primo tradusse e forse copio' il secondo.
Del primo, le categorie della leggerezza e della velocita'.
Del secondo tutto,ed in particolare l'immagine di sintesi, che vuole Icaro sfuggire dalle mani del suo autore,scappare per le vie di una Parigi inizio secolo(inizio 1900),incarnare sulla pagina la dimensione del movimento,del farsi.

Quanto tempo perso, invece,nella pesantezza.
Negli ambienti,personaggi vestiti di armature elementari si fronteggiano l'un l'altro,torvi.
Nel gioco degli elementi primeggiano quelli inerti,incapaci di ri-definirsi nello scontro con l'altro.
A muso duro.
Stereotipi perdenti di un tempo che fu,mentre il futuro sta alle porte e tutto vuole travolgere.
Saremmo cosi' ricchi, se non fossimo cosi' poveri di aria fresca e di fantasia.
Saremmo dei gran signori, se sapessimo ricominciare,partire da zero,consapevoli che il tempo urge.

Ce n'è davvero poco.




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