Ce l'ho fatta,alternando con cose piu' leggere,ma il mattone certificato della mia estate 2013 è andato giu'.
Ora ho un problema:con chi ne parlo?
In casa,va be',ma qui ho un pubblico distratto,e si sa se 'nemo profeta in patria',figurarsi in casa.
In giro,meglio lasciar perdere.
Una sessantenne che attacchi bottone su regimi totalitari e liberta' dell'individuo fa un po' 'margine di rischio'.
Vabbe',vedro' come sempre di lasciare la metabolizzazione al caso.
Comunque è una gran lettura, di quelle fondamentali, e quella Pietroburgo doppia,simbolo di tragedia e di liberta',di assenza di respiro e di anelito al respiro,di Storia e di storie, è indimenticabile.
Per non parlare della limpidezza con cui l'autore affronta il tema delle ideologie che si fanno regime.
I lunghi interrogatori,le coscienze,i dialoghi di impronta dostjoevskiana,le passioni,il pane che chiude l'ultima riga, e la prima era aperta da un filo di neve azzurrina.
Una meraviglia.
sabato 10 agosto 2013
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