Nessuno le ricorda,nessuno ne parla,eppure sono stati grandi esempi di eccezionale talento.
Donne che hanno scritto e sono ora depositate nel dimenticatoio di questo presente allucinato.
L'uomo del 'Ritratto in piedi' di Gianna Manzini è il padre,da lei evocato attraverso le maglie di una scrittura appassionata,densa,visionaria, ma mai staccata dalla carne della Storia.
'In piedi' perchè la dignita' dell'uomo-anarchico,confinato da Mussolini sull'Appennino pistoiese,morira' lontano dai familiari nel 1925-è di quelle che non si piegano.
La figlia lo ripresenta in una ricostruzione a tratti nervosa,dolente,in cui si infiltra la sofferenza del tempo,mai ordinario.
Un gran bel libro.
Ma..a proposito,lo scrissi una volta in un articolo su un quotidiano locale:
'Dove sono finiti i babbi?'
GIANNA MANZINI,
'RITRATTO IN PIEDI'
lunedì 21 gennaio 2013
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