Il sole di Hiroshima ha accompagnato la memoria storica della mia generazione,ne ha guidati i tabu'.
Primo fra tutti, la guerra.
Abbiamo creduto che i patti del secondo dopoguerra fossero tutele reali.
Abbiamo vissuto con allegria,nel pieno di noi,nonostante gli inevitabili drammi storici e generazionali,il nostro tempo.
Ritorna nella tragedia sismica giapponese lo spettro del gran sole di Hiroshima.
Dove l'uomo guerreggia con se stesso e si fa e si disfa,neppure nel giro di due generazioni.
Trepidiamo,convinti che nell'ipotesi della fissione nucleare in atto dall'errore di funzionamento della centrale di Fukushima stia un'incognita terribile ,guardiamo la crosta del mondo che si corruga,mentre ribollono le sue viscere,si spaccano citta' ,si sciolgono come latta autoveicoli e navi,e il mare si leva,alto, incontenibile.
1 commento:
ciao Anna Rosa,
si vede chiaramente che siamo praticamente coetanei. Quel titolo è una memoria scolastica impressa dentro, in profondità. Una storia di una tristezza e di una dolcezza infinite. Quelle gru di origami da fare, mille forse, per coltivare la speranza - vana - di uscire dalla malattia.
Quanti ricordi. Il gran sole di Hiroshima. Avrei voluto visitarla una decina di giorni fa, quando ero ad un pugno di chilometri da lì. Ma non c'è stata l'occasione. Ed ora chissà quando riuscirò.
Un pensiero a tutti i giapponesi morti, ed a quelli a cui il terremoto e lo tsunami hanno portato via tutto.
Grazie del tuo post, a presto,
HP
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