venerdì 4 febbraio 2011

CON CHI NE PARLIAMO




A parte in casa,ne ho parlato solo con l'edicolante,di straforo ,stamattina,ed è stato lui ad interloquire per primo.
L'Egitto in fiamme,come gran parte del Mediterraneo,catino infuocato.
Ma tutti qua attorno hanno altro di cui discorrere.
Se ne vanno a testa bassa,nelle loro faccende affaccendati.
Neppure una scintilla di passione schizzata da quel crogiuolo di fuoco ne infiamma l'andirivieni grigio.


1 commento:

Anonimo ha detto...

Prof, ha ragione, non se ne parla con nessuno, perchè la gente ha paura di dire che nel mediterraneo c'è rivoluzione, stanno dicendo basta; hanno paura di ammettere che paesi "infimi", per l'opinione comune, come Algeria, Egitto, Albania si stanno ribellando agli strapoteri del tiranno.
In Italia non succede, forse perchè ancora non è matura una ribellione, o forse non lo sarà mai...perchè come diceva Monicelli:"...in 150 anni di unità, in Italia è mancata solo una cosa, la rivoluzione!".
Quindi, è una particolarità tutta italiana anche questa...e che la gente, forse si vergogni un pò di ammetterlo?
Gente che vuole sottolineare solo le barbarie, le fiamme di questa cornice, ha paura?
Intanto, come dice lei prof, la gente non ne parla.