Si studiava da ragazzi la differenza fra una idea'classica' di storia'circolare',tragica,presieduta dal Fato ed una idea imprevedibile, drammatica, in cui fosse e entrata in dialettica la libertà dell'uomo.
I fatti riguardanti la Grecia odierna riportano all'attenzione popolare la prima idea.
La Grecia: dove nacque,misteriosamente, cioe' in modo non documentato,il 'miracolo' della polis, in quel (forse) nono secolo avanti Cristo,dopo il buio del medioevo ellenico, dopo il travaso migratorio dei 'popoli del mare'.
Ora,dopo secoli e secoli di storia documentatissima e contraddittoria, capace di trascinare nel baratro un sistema di cui fu scintilla originaria-
Non credo sia solo un problema di conti dell'oste.Anche.
Ma credo piuttosto in crisi(secondo il significato forte della parola , nel senso di 'incrinatura', 'ferita',baratro')un sistema di squilibri della 'polis' stessa.
Come ne 'L'uomo dal fiore in bocca' Pirandello ammonisce i costruttori di piccole certezze ordinarie, se impiantate su un terreno fortemente sismico,cosi' credo necessarie intelligenze in grado di individuare grandi sintesi utili,che sappiano registrare le avvisaglie del botto,prima che questo avvenga.
Difficile affidarsi fideisticamante ad un'idea fatale di crollo di una civilta',la Storia è fatta di tante individualita' capaci di entrare in gioco.
Pero' dopo la Seconda Guerra mondiale i Grandi Patti di tutela dalla guerra volevano essere un esempio di libera scelta storica, e hanno dimostrato falle grandi come voragini,ineludibili,meccaniche.
Idee confuse,mancanza di dati,assenza di confronto ci investono, mentre osserviamo inebetiti.
Disordine.
Questo si', fatale.
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