martedì 23 febbraio 2010

QUESTIONI RIPOSANTI




Se chi scrive un po' piu' che la ricetta dei tortellini o l'elenco della spesa sia un Narciso è tema vecchio come il mondo,e pure irrisolto.
Se chi scrive non scriverebbe se fosse piu' felice è questione altrettanto antica.
Se chi è felice scrive ugualmente è da mettere alla prova dei fatti.
Innamorati:scrivi?
Nasce un bambino:scrivi?
Diciamo che puo' accadere.

Che confusione:perche' si scrive?
Carichiamo la dose:
mentre scrivi,se decidi poniamo un tema con una eco fortemente realistica,che cioè rimanda ad un'urgenza della cronaca,quanto ci deve essere di rigidamente documentato e quanto ci puo' essere di liberamente fantastico, follemente immaginifico?
Ovviamente al fine di un discreto utilizzo della faticaccia.
C'è un rispetto che,moralmente,si deve alla verita' di determinati argomenti?
Oppure all' arte è tutto concesso?
Mi verrebbe di rispondere:'purche' arte sia e non ciarpame'
Gia'
Ma chi lo stabilisce?
Il mercato?
La piccola, utopica 'res-publica' dei lettori colti?
Chi l'ha vista in giro?
Diciamo che le cose si fanno cercando di non far del male ad alcuno.
Per il resto, chi vivra' ,vedra'.
Se ne avra' voglia.


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