venerdì 25 settembre 2009

CARI AMICI PROFESSORI.......


Cari 'amici',professori,provate in tutta pace questo esperimento:
entrate alla sesta ora-non leopardianamente in un giardino di piante di erbe e di fiori, a dimostrare che la Natura tutta soffre irreparabilmente-ma in una prima classe di un isituto tecnico,anni quattordici.
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La fantasia immagina, non sciupiamo parole.
Provate a introdurre il lavoro letterario leggendo 'Pinocchio'.
Si', proprio lui, quello di Collodi,il nostro amico italiano.
Magari spiegando agli stranieri che di un italiano si tratta,linguaggio e tutto.Intanto, penseranno di sottecchi a proporre di contro loro glorie nazionali.
Do per vincente la lettura .
Perche':
'Pinocchio' non lo conosce piu' nessuno,si fa altro(ma non voglio mortificare le tendenze 'new-age dei colleghi, per carita',di quelli convinti che nel 2012 finirà il mondo, per carita';non voglio mortificare neppure le tendenze all'organigramma assoluto dei tanti;ne' la comune stanchezza..
Non voglio mortificare tendenze.
Dico solo che 'Pinocchio' regge.
Indica una lingua reale,un perbenismo discutibile e divertente,apre la fantasia e fa correre il pensiero.
Sul gatto e sulla volpe.
Sui gendarmi.
Sulla balena.
Sugli asini.
Su quel mondo popolare da cui nasciamo ,fatto di corbezzoli e di stinchi impresciuttiti.
Entrate,in un'ultima ora,con divertita,ingenua curiosità nel mondo del burattino italico,piccolo 'golem' di provincia,buffa marionetta che non riesce a diventar cattiva.

E tanti cari auguri.

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