martedì 28 luglio 2009

UN MATRIMONIO AMERICANO




Andrew Sean Greer(Washington,1970), 'La storia di un matrimonio'.
Letto nella edizione italiana di Adelphi.
Un libro difficile, appassionante e denso come una colata di lava che scivola sul lettore immergendolo in uno spaccato di vita americana attraverso la voce narrante della protagonista femminile,Pearlie Cook.
Nera,sposata ad un bellissimo ragazzo di colore nell'America-ma questo del colore si capira' 'in itinere'- del maccartismo,a ridosso della guerra di Corea :Holland, turbato da un 'male' e da un passato che si disvelera' passo passo, riga dopo riga,in un crescendo di inquietudini magmatiche.
La guerra.
Non ho esitazioni ad affermare che la guerra è la protagonista di questo libro, frantumata in mille particelle che si infilano come sabbia del deserto nei pori dei protagonisti, governandone le esistenze apparentemente ordinarie.
La caccia alle streghe-obiettori,comunisti, traditori, omosessuali-rimanda a quell'America puritana e inchiodata nel dover-essere-patriottico che richiama,di lontano,l'ossessione puritana di 'La lettera scarlatta 'di Hawthorne.
La scrittura:densa,giovane,ma sostenuta.Non puzza di eccesso di 'editing', il male oscuro di tutta la produzione cartacea.
Se dovessi collegarmi a due sistemi di scrittura che questo libro mi ha evocato, nominerei appunto questo ultimo e,di sbieco, il metodo dello ' stream of consciousness'(il flusso di coscienza ) di Joyce.
Pearlie non è Molly Bloom,è una ragazza anche sprovveduta, che afferra la sua vita per specchi
caleidoscopici che gliela disvelano,ma lascia come Molly andare il suo pensiero.
Alla fine rimane la distesa delle possibilità ;quello che poteva essere e l'accaduto si intrecciano in volute indistricabili,al limite del difficile discernimento.Il pasticcio del tempo contribuisce,nella personale'recherche'di Pearlie, a confondere il tutto.
pag.160:'....Abbiamo fatto un altro mezzo giro della pista.Il mio compagno ha cominciato a canticchiare ed ecco di nuovo quella sensazione-un raggio di sole stranito che cadeva sulle cose-'


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