venerdì 2 gennaio 2009

HYDE PARK CORNER


Immagino di essere una vecchia visionaria,al freddo londinese di Hyde Park Corner, a battere i denti di domenica mattina e a chiedere al mondo:
Pace, intanto,per favore.
Senza condizioni :nel 2003 ragionammo tra alcuni amici, sul tema della guerra.
Ineluttabile meccanismo dell'umano,tutto quello che ti pare, d'accordo,ma prima dell'Olocausto. Storicamente non si puo' piu' parlare di guerra cercandone giustificazioni,nello stesso modo di prima, dopo le riflessioni e i patti del Novecento.
E' un tornare indietro,una rinuncia,un assurdo storico.
Senza se e senza ma.
E neppure il piu' infido dei nemici, il fanatismo diabolico, si sconfigge uccidendo innocenti.
No ai traffici immondi di armi, no alle mafie,no ai poteri incappucciati.
Avanti con la retorica .
Poi liberta', per favore.
Il fatto è che mi pare non siamo liberi.
Teleguidati, si', povericristi nei nostri buchi, si', a rischio anossia, si'.
Ma non liberi.
Anche in queste feste siamo stati bene,tra parenti ,tra amici,a salutarci da un capo all'altro del mondo,a cercare tutto il positivo possibile.
Anche nei blog si notava il desiderio di positività,dietro le situazioni diverse.
Ma gira ovunque come un'aria da rifugio antiatomico.
Ci proteggiamo, ci sentiamo in reti clandestine,ormai,l'impressione che ho è questa.
Diciamo e facciamo la nostra, ma sulla testa abbiamo di tutto, forse anche le bombe atomiche pronte,nonostante la sacralità dei Grandi Patti Novecenteschi.


Cosa rimarra',nel fondo del sacco della vecchietta dell'Epifania, la mitica,bruttissima Befana della nostra tradizione popolare, a meta' tra la strega, la vecchia arguta, il corpo di un desiderio di rivincita, che libero puo' volare tra i tetti la notte, e gettare carbone giu' per i comignoli,oppure, a piacimento, bella frutta secca, dolci e miele e cioccolata?
Lasciamola girare tra i tetti, la vecchia Befana, che ci insegni intanto un poco della sua libertà.
Che ci addestri alla consapevolezza della satira arguta,alla genialità del recupero, nel fondo del sacco,di tutto quello che pareva perduto o addirittura da buttare-


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