domenica 25 maggio 2008

DOVE SONO I TEOLOGI?


Dove sono i teologi, davanti ai raid razzisti,alle svastiche che ricompaiono spettrali,alla caccia al debole, al diverso, come sfogo di una socialità impotente a gestire se stessa?
Dove se ne sono andati tutti i sapientoni che spaccano il capello sul sesso degli angeli,che fanno i panchetti a difesa della vita, della famiglia,dei buoni sentimenti ?
Non ne vedo in giro.
Non li vedo in giro, a difendere la VITA REALE, quella delle donne,degli uomini e dei bambini, quella di chi ha bisogno, di chi vuole dire la sua e non puo'.
Vedo prosopopee che si gonfiano, peccatucoli di sagrestia che si celano dietro gli errori altrui, vedo un fuggi-fuggi generale,un chiamare a gran voce la forza, unica in grado di supplire l'inadeguatezza e la miopia.
Vedo noi, che siamo un po' confusi e sgomenti e cerchiamo in qualche modo di dire la nostra.
Ma le svastiche nelle nostre città no.
Quelle no, non ce le possiamo piu' permettere.
Anche se per gioco, per ingnoranza, per noia, non ce le possiamo piu' permettere.
Allora, per favore, che i signori teologi,loro che sanno, tornino in campo, a pontificare laddove occorre, e lascino perdere per una volta il sesso degli angeli, e le loro pruderie mal governate.
C'è bisogno di tutti, anche di loro, in questo momento.
C'è bisogno anche di dottrine cosi' cosi', purche' in grado di entrare nelle teste di questi disperati che si vestono da pagliacci,di questi che vanno in giro a chiedere pulizie etniche.
Da paura.
Che i teologi ,loro che sanno cantar balle, inventino qualcosa, per favore.
Quello che ieri è accaduto a Roma non ce lo possiamo permettere.

1 commento:

utilizerapagain ha detto...

Credo che Cristo, ancora oggi, forse soprattutto oggi, avrebbe mille e una ragione per scacciare i mercanti dal tempio.
Mentre cresce la preoccupazione per l'ondata di razzismo, la chiesa cristiana, tace, plaude solo alla pace governativa, anziche' insistere sul principio della legalità come fondamento della società civile. La legalità è fatta di diritti e di doveri.Nel linguaggio della Torà scritta e orale entrambi i termini sono presenti, ma la frequenza con cui compare il concetto di dovere è incomparabilmente più alto.
Vale.
Pier Luigi Zanata