lunedì 25 febbraio 2008

SI STA IN BILICO


Ho presentato ancora questo mio 'Pane a colazione', ieri a Rimini, un'amica di Bologna è venuta giu' in autostrada,per presentarmelo, con il marito, con nebbia, traffico, fiera della birra ,post-veltroniani e tronisti di riviera che intasavano i caselli. E' arrivata in tempo , davanti al Museo della città,nella domenica pomeriggio riminese ed è scattata la solita festa di famiglia, discreta,affettuosa, con vecchie colleghe affezionatissime, vecchie amiche di mia mamma che non mi mollano mai, alcuni ragazzi,qualche vicino di casa.
Emozionante,come al solito.
Emanuele e d Elisa hanno letto dei passi, e ci hanno messa l'anima.
Due crostini e baci e abbracci, meta' della claque prevista era a casa con l'influenza, ma quelli che erano li' erano tutti contenti.
Meno che a Bologna, ma anche qui è passata l'ombra leggera, un po' malinconica del futuro.
Il futuro di questi ragazzi presenti, degli assenti,un futuro che si vorrebbe piu' buono, per loro. Alla fine, i pensieri andavano li' e ti lasciavano una leggera paralisi.
Perche', per loro, il futuro si vorrebbe piu' buono.
Piu' buono dell'immediato passato, piu' buono del presente,perche' li vedi, che ci provano. Basta un niente e danno il meglio di se'.Poi, magari, girato l'angolo,quando rimangono soli con se stessi, si imbruttiscono, girano a vuoto.
E' un crinale, una zona d'ombra, ma non si puo' neppure sfiorarla.
Come il crinale impalpabile dove finisce un amore giovane e totale.
I poeti ci hanno provato, a descriverlo, quell'amore che finisce.Giulietta e Romeo dovevano morire,altrimenti sarebbero diventati due bolsi signori veronesi.
Le parole non sono sufficienti, a descrivere un amore giovane che finisce.
A volte, si ha come l'impressione che le parole facciano rumore, disturbino quella tela sottile che si dipana.
Il futuro è lieve.
E fuori c'è il rumore,la ferraglia, la macchina delle cose.
Vorrei proteggere con una ragnatela invisibile il futuro di questi ragazzi, ma non si puo'.
Si puo' guardara ad una certa distanza, e sbocconcellare in compagnia del pane.
A colazione.

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